martedì 22 maggio 2012

Rimborsi elettorali: La farsa continua

ROMA - E' passata sotto silenzio la mattinata del 14 maggio in Parlamento. Si è trattato dell'ennesima dimostrazione di una politica ipocrita e lontana dal Paese. Dopo il caso Lusi e quello ancor più eclatante di Bossi e "the family", i partiti, indignati, hanno subito fatto la voce grossa contro chi "rubava" i soldi dalle casse comuni per uso personale; prassi che sembra esser molto comune. questi fatti hanno dato il via a fiumi di parole e snocciolamenti di cifre impressionanti.
Come nella miglior tradizione italiana, i politici si son subito preoccupati di occupare tutti i programmi televisivi facendo a gara a chi lavava meglio la propria coscienza e, di conseguenza, la sparava più grossa.
Tante parole e la promessa di creare una corsia preferenziale per la votazione di una legge che dimezzasse i rimborsi.
Finalmente, il 14 maggio parte l'iter di legge e, nella stessa mattinata è prevista la prima discussione in aula. Ebbene, alla Camera erano presenti 20 deputati: una vergogna!!!
Che fosse l'ennesima farsa portata in scena dalla politica nessuno lo metteva in dubbio (basti pensare che, in un periodo in cui si parla tanto di sprechi e tagli, nessuno si fosse posto prima il problema di ridurre dei rimborsi anticostituzionali e fuorilegge. Rimborsi che non sono per nulla rapportati alle spese elettorali!), ma accelerare l'iter legislativo, collocarlo nell'Agenda del Parlamento e poi non presiedere, sembra troppo anche per i politici.
Ipocrisia ed idiozia vanno spesso di pari passo.

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